Ho il piacere di poter concludere questo ottimo corso in Management del Volontariato. Ringrazio i docenti dell’Università Cattolica per il loro generoso  e approfondito insegnamento, l’Associazione per l’Abbazia di Mirasole per l’ospitalità….. 

Una difficoltà dei nostri tumultuosi tempi di evoluzione tecnologica è legata al fatto che  molte parole tendono a perdere il loro significato universale per acquisirne uno individuale.

Così si parla spesso di bene comune ( ma sarebbe meglio dire dei beni comuni, vista la loro molteplicità: salute, cultura, libertà, rispetto dei diritti fondamentali, quali lavoro, casa, famiglia, difesa della vita dal suo sorgere al suo naturale declino) ma le sue interpretazioni sono molteplici.

“Io penso che il Bene Comune sia la promozione della persona umana, in modo da garantire ad ognuno la possibilità di realizzare il suo dover essere, e valorizzare il diverso talento, in ognuno deposto, senza esclusione di sesso, razza o ceto.”

il Bene Comune è figlio della pace dei cuori; non ha altre origini. La pace dei cuori è dipendente dal credere di essere creatura figlia di Dio Padre e amore, e pertanto ogni altra, o altro, è sorella o fratello. Se le cose stanno così, la gestione del bene comune non può essere delegata  ma deve obbligatoriamente essere partecipata.

il volontariato è una via elettiva per attuare questa partecipazione.

il volontariato è gratuità e, di conseguenza, possiede libertà di azione nel campo del Bene Comune. 

Le vie di realizzazione fondamentali sono la solidarietà, ovvero farsi solidale con l’altro, volere per lui, o lei, ciò che vorrei per me nelle sue condizioni; quindi  si tratta di offerta di servizi che presuppongono necessità di mezzi idonei.

La seconda via è la sussidiarietà, ovvero la vocazione al dono di sé per la promozione della persona ( una mistica dei nostri tempi dice:”Se sono nono sono, ma se non sono perché mi sono donato, allora veramente sono”).

Erminio Longhini