Sono passati quattro anni dalla morte del nostro amato Presidente e fondatore dell’AVO. Quante cose sono cambiate! Il mondo intero è sconvolto dall’emergenza Covid e il servizio AVO, di conseguenza, è temporaneamente  sospeso o fortemente limitato. Mai come ora il momento ci impone una riflessione anche in merito ai cambiamenti e al salto di qualità che l’evolvere dei tempi richiede oggi al volontariato nel mondo della salute. Il prof. Longhini nostro fondatore non si stancava di  ripeterci che occorre studiare, osservare, saper cogliere i nuovi bisogni, le nuove povertà.

Da parte nostra, non c’è modo migliore per  onorare il ricordo del nostro amato fondatore  che  vivere ogni giorno  con impegno i valori di solidarietà, fraternità, dono gratuito del tempo a chi soffre o vive situazioni di disagio e di malattia, senza stancarci di testimoniare con  la vita, con le scelte, con i gesti e i comportamenti l’importanza di collaborare alla  costruzione del Bene Comune, per trasmetterli ai nostri giovani  se vogliamo costruire insieme una società migliore.

Diceva Longhini: “Io penso che il Bene Comune sia la promozione della persona umana, in modo da garantire ad ognuno la possibilità di realizzare il suo dover essere, e valorizzare il diverso talento, in ognuno deposto, senza esclusione di sesso, razza o ceto.”

Scriveva la nostra presidente AFCV Clotilde Camerata nella prefazione della pubblicazione “Parole, pensieri. Il dono di Erminio.”

“Abbiamo scelto gli scritti che esprimessero ciò che forse è stato più a cuore al professore vale a dire che i volontari AVO non sono solo persone sensibili e di buona volontà che hanno a cuore chi è malato e in difficoltà, ma persone che hanno qualcosa in più: la responsabilità. Una responsabilità personale, una responsabilità verso l’altro e una responsabilità verso la comunità in cui operano e vivono. Perché senza responsabilità non c’è etica, non c’è condivisione, non c’è relazione e quindi non c’è autentica reciprocità.

Essere persone e volontari responsabili, nella visione di Longhini, significa essere persone capaci di ascoltare l’altro e mettersi in discussione, persone capaci di riflettere sulle proprie scelte, sul proprio operato e darne conto; persone capaci di interrogarsi e di scavare dentro di sé per uscire dal proprio individualismo e perseguire la via della solidarietà e del bene comune. Ne consegue che il volontariato AVO ha un forte valore conoscitivo ed educativo, in quanto ci permette di confrontarci continuamente con la diversità dell’altro dandoci la possibilità di una continua verifica di sé, della propria storia personale, delle proprie scelte restituendoci la speranza che un cambiamento è sempre possibile come volontari e come persone.”

Erminio Longhini resterà  per  sempre nel cuore di chi ha avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo e frequentarlo, ma vivrà  anche nel ricordo dei volontari che tuttora radicano il loro operato sui valori fondanti dell’AVO, la gratuità, la fratellanza, l’amore del Bene Comune voluti da Longhini fin dalla nascita dell’Associazione Volontari Ospedalieri nel lontano 1976.